26 Aprile 2024

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Il blog realizzato mattoncino su mattoncino…!

Il tempio…la dimora terrena degli Dei

Gli dei dell’Olimpo erano tutti molto capricciosi e pretendevano attenzioni dagli uomini, desideravano offerte e sacrifici di animali.

Per questo i Greci cominciarono a realizzare i templi che possono essere considerati una casa maestosa ed elegante in cui poter onorare i diversi dei.

I vari tipi di templi

  • Tempio in antis: prende il nome dai due pilastri quadrangolari (ante) costruiti al termine del prolungamento murario dei due lati maggiori del naos. Tra le ante vengono in genere edificate due colonne.
  • Tempio doppiamente in antis: presenta anche sul retro della cella un secondo pronao, detto opistodomo, che a volte aveva ragioni funzionali, di deposito, ma più spesso ragioni estetiche per conferire al tempio maggiore simmetria.
  • Il tempio prostilo: ha la stessa pianta di quello in antis, ma davanti alle ante e al naos si ergono 4 colonne. Tra le colonne e le ante si viene a creare un porticato che amplifica la funzione di filtro simbolico tra esterno ed interno. Il numero delle colonne varia in base alle dimensioni del tempio
  • Il tempio anfiprostilo: è il raddoppiamento di quello prostilo, con due colonnati, uno anteriore ed uno sul retro. Anche in questo caso vi è una ragione estetica legata alla simmetria.
  • Il tempio periptero: è circondato da colonne lungo tutto il perimetro. Si crea così un porticato continuo chiamato peristasi.
  • Il tempio psedudoperiptero: il colonnato sembra corcondare la cella, in realtà si hanno solo delle mezze colonne addossate alle pareti della cella (pseudes= falso).
  • Il tempio diptero: consiste in un doppio colonnato che circonda l’intero perimetro (dis= doppio).
  • Il tempio pseudodiptero: è un edificio diptero semplificato, l’unico colonnato che lo circonda ha una distanza doppia dalla cella, potrebbe ospitare un secondo colonnato interno.
  • Il tempio a tholos: è circolare. Il naos assume una forma cilindrica e la peristasi è un porticato circolare.

La struttura del tempio

  • Il frontone: la facciata è definita in alto dal frontone, che racchiude il timpano triangolare. Questo ospita sculture a rilievo o a tuttotondo.
  • Il prònao: la parte anteriore del tempio greco, consiste in un portico colonnato. Precede, come indica lo stesso nome, il naós, la cella.
  • Il naós o cella: è considerata la dimora della divinità, rappresentata dalla sua statua, che qui viene conservata, generalmente in asse con l’ingresso, sempre orientato a est.
    Questo ambiente, a pianta rettangolare, si presenta come uno spazio buio, rischiarato parzialmente solo da lampade o bracieri e riservato ai sacerdoti addetti al culto.
    I riti aperti ai cittadini si svolgono invece all’esterno del tempio, su altari antistanti l’edificio, entro il cosiddetto recinto sacro (témenos), che lo circonda.
  • La trabeazione: è sostenuta dalle colonne e cinge l’intero tempio. È formata da tre fasce sovrapposte: l’architrave, elemento orizzontale portante, il fregio e la cornice.
    Sulla trabeazione poggiano le travi lignee del tetto ricoperte da tegole in marmo o in terrracotta.
  • Le colonne: disposte su una o più file, fungono da perimetro del tempio. Si ergono sul basamento, lo stilòbate, cui si accede mediante una rampa d’accesso. In alto, le colonne si concludono con un capitello, su cui poggia la trabeazione.

Gli ordini architettonici

Ordine Dorico; Ordine Ionico; Ordine Corinzio

Ordine Dorico

L’ordine dorico è il più antico e prevedeva un tempio eretto su un basamento (krepidoma) formato da tre gradini (ognuno dei quali si chiama stilobate). Le colonne erano composte da fusto e capitello e presentano la cosiddetta èntasis, ovvero un rigonfiamento del fusto della colonna che appare a circa un terzo dalla base: per sopportare il peso delle strutture superiori, infatti, era necessario che le colonne fossero molto robuste. Il fusto della colonna aveva spigoli vivi con 20 scalanature. Il capitello era formato da enchino (forma simile a un tronco di cono) e abaco (parallelepipedo). Sopra il capitello c’è la trabeazione, composta da architrave (epistilio) solitamente a superficie liscia, che precedeva la fascia di metope e triglifi, sopra la quale troviamo l‘ultima fascia ovvero la cornice. Quest’ultima componeva il frontone circondando la parete interna triangolare detta timpano.

Ordine Ionico

L’ordine ionico si distingueva per diversi elementi: innanzitutto la colonna ha una base formata da toro e trochilo alternati. Il fusto della colonna aveva più scalanature, solitamente 24, e non c’era èntasis.

Il capitello era costituito da una fascia di ovuli che sostenevano il cosiddetto cuscino, il quale si raccordava alla trabeazione mediante l’abaco. L’architrave era diviso in tre fasce, sopra vi prendeva posto il fregiocontinuo e poi la cornice, che componeva il frontone triangolare.

Ordine Corinzio

L’ordine architettonico corinzio è il più recente perché venne utilizzato per la prima volta alla fine del V secolo a.C., durante la costruzione del tempio di Apollo a Bassae. È molto simile a quello ionico, la differenza più vistosa consiste nel capitello che viene riccamente decorato con motivi ispirati alle foglie d’acanto, e con piccole differenze di proporzione tra i vari elementi.

Nel Mondo dei templi

Il tempio della Concordia

Il tempio della concordia (o misericordioso ) è un tempio perìptero ed  esàstilio, cioè con un giro di colonne attorno alla cella e sei colonne nella facciata.

È costruito con una pietra locale di colore giallo, ma in realtà in origine era bianco, rosso e blu come qualsiasi altro tempio  

Il tempio fu trasformato in una chiesa cristiana dedicata a San Pietro e San Paolo.

Questo evento lo salvò dalla rovina: in quel tempo, infatti, numerosi edifici antichi venivano smontati per ricavarne blocchi di pietra già squadrati.

Nella trasformazione in chiesa, il tempio fu orientato in senso opposto, cioè a ovest. Solo nel 1748 il tempio torna alla sua antica forma con la riapertura del colonnato, e smette di essere utilizzato per il culto

Il tempio Heraion Olimpia

  • È di stile dorico
  • È perìptetro
  • Anno: VII a.C

Il tempio di Poseidone

  • È di stile dorico
  • È perìptero
  • Anno: VI a.C

Il tempio di Zeus

  • È di stile dorico
  • È perìptero
  • Anno: VI a.C.

Il tempio di Afaia

  • È di stile dorico
  • È perìptero
  • Anno: XIV a.C.

Il Partenone

  • è considerato il più importante dei templi greci. Fu costruito nel 470-460 a.C. , su un tempio preesistente
  • Opera di Ictino e Callicrate, con sovrintendenza, statue e decorazioni, di  Fidia.
  • Di stile dorico, periptero, octastilo.
  • Dedicato ad Atena Parthenos, cioè Atena Vergine, protettrice della città.

Le correzioni ottiche

Gli architetti greci adottarono nella costruzione dei templi, particolari accorgimenti per risolvere le deformazioni visive: interventi spesso impercettibili, che avevano lo scopo di dare forme perfette all’edificio.

Se il tempio fosse stato costruito secondo lo schema della fig. 1, l’avremmo visto come nella figura 3, così gli architetti Ictino e Callicrate, hanno costruito il Partenone apportando le deformazioni presenti nella fig. 2 per ottenere una visione perfetta del tempio.

  • Le colonne della peristasi esterna e la trabeazione sono state leggermente inclinate verso l’interno per correggere l’effetto visivo di sbilanciamento in avanti dell’edificio.
  • Le colonne angolari hanno un diametro maggiore rispetto alle altre: poiché completamente investite dalla luce, sarebbero sembrate più sottili delle altre.
  • Lo stilobate e l’architrave sono leggermente convessi (rialzati al centro di 6 cm sul lato corto e di 11 su quello lungo) per correggere un errore di percezione (sarebbero stati percepiti concavi)

Un’altra correzione viene infine apportata al fusto stesso delle colonne che, avvicinate le une alle altre, sembrerebbero estremamente sottili e concave. Si provvede così a compensare quest’illusione ottica con un rigonfiamento (entasi) a circa 1/3 dell’altezza della colonna.

Ricostruzione del Partenone Nashville, negli USA

La statua ricostruita di Athena, nel Partenone a Nashville

Nel 1982, lo scultore Alan LeQuire ricreò per il  Parthenon a  Nashville , la statua di Athena Parthenos.

Il Partenone di Nashville è una replica delle stesse dimensioni del Partenone di Atene in Grecia. Fu costruito nel 1897 per l’Esposizione Centennale del Tennessee. Un gran numero di edifici dell’Esposizione erano basati sugli antichi originali, sebbene solo il Partenone ne fosse una esatta riproduzione. Il Partenone fu anche il solo edificio che fu preservato dalla città. Costruito originariamente in gesso, legno e mattoni, fu ricostruito in calcestruzzo sulle stesse fondamenta, in un progetto cominciato nel 1920. L’esterno fu terminato nel 1925, mentre l’interno nel 1931.

All’interno è anche presente una statua raffigurante Atena Parthenos alta 13 metri, replica della statua scolpita da Fidia che era presente nel Partenone dell’antica Atene.

Al Partenone di Nashville si svolgono le scene finali del film Nashville (1975) di Robert Altman e una parte del film Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – Il ladro di fulmini (2010).

Le metope

Le metope erano singole sculture in altorilievo, approssimativamente quadrate e probabilmente col fondo dipinto di blu.

Ogni metopa era separata dalla successiva da una semplice decorazione architettonica, il triglifo.

Esistevano originariamente 92 metope, 32 su ciascuno dei lati lunghi e 14 su ognuna delle due fronti.

Tutte le metope raffigurano scene di guerra e la vittoria della ragione sull’irrazionalità rappresentata dai Giganti, dalle Amazzoni e dai Centauri.

Ecco a voi il LINK del PowerPoint del Tempio Greco…

Tempio Greco

…non vi potevo lasciare, però, senza il PowerPoint nell’articolo stesso:

TEMPIO-1