13 Dicembre 2024

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Se non puoi… di Martin Luther King


Martin Luther King è sempre stato il culmine del mio immaginario di personalità carismatica, si tratta infatti di un uomo disposto a quanto parve a fare le veci del suo popolo che spesso rimaneva indifferente alla negazione dei propri diritti. Sicuramente la lettura di questo suo componimento libero è ricca di sfumature di significati, insegnamenti e perle di saggezza. A tale proposito, senza protrarmi ulteriormente, vorrei prospettare i miei pensieri circa i messaggi deducibili dai versi della poesia “Se non puoi…”. Sono sempre stato dell’opinione che l’ambizione, abbia sempre rappresentato l’istinto causa dell’evolversi dell’uomo per cui la generazione umana risulterebbe propensa alla scoperta di ciò che ancora ignoto e al miglioramento del proprio status vitae. E sono proprio l’ambizione e la bramosia di migliorarci ad essere alla base della nostra definizione di umani. Gli umani però non sono degli automi impeccabili e insensibili, ma macchine imperfette dotate di un’anima che le caratterizza per l’intelletto e la diversificazione dei loro tratti personali. Ciò che vuole dimostrare la poesia di Luther King è che, per dare le migliori prestazioni di sé e quindi il meglio della persona unica che si è, non necessariamente si deve essere ciò che gli altri definiscono “il meglio” e vivere secondo i canoni e gli schemi imposti dalle convenzioni sociali in quanto ciascuno di noi mostra i profili più diversificati è dimostra dunque potenzialità differenti. Pertanto Luther King Ci consiglia animatamente di non far caso hai paragoni imposti fra noi e chi sembra migliore di noi, ma di investire sulle proprie capacità, perché sono in quest’ultime che si accentrano i doni e le peculiarità che ci contraddistinguono e quindi di concentrarci sui nostri punti di forza e su ciò che sappiamo compiere prescindendo dagli altri, facendolo al meglio delle nostre possibilità. Dunque se Dio invece di farti splendere come il sole, ha valutato di conferirti il bagliore di una piccola stella, sii fiero di ciò che rappresenti perché a quanto pare sono le stelle a rendere una notte indimenticabile. Ma potrà mai un impercettibile puntino in una titanica distesa di cielo avere una tale importanza in un vortice di entropia confuso e così pieno di simili? A mio parere, credo proprio di sì a, perché a ogni stellina che venga a mancare, il cielo brillerebbe sempre di meno e sarà solo allora che ti accorgerai che il tuo ruolo per quanto banale, insignificante e umile possa mostrarsi, può fare la differenza ed è per questo che Luther King ci invita ad essere fieri a non farci scoraggiare dal disprezzo di chi si crede superiore perché su questa Terra siamo tutti indispensabili come ognuna delle stelle che rende ogni notte magica. Sii quindi sempre il meglio di ciò che sei come afferma la poesia poiché anche il meno ammirabile dei compiti che sei portato a compiere può diventare con la passione, la dedizione e l’impegno, il più lodevole e rispettevole dei mestieri. E non avere timore se pensi che tu non sia predestinato a niente, che Dio non abbia lasciato un posto per te nel mondo e che tu non contribuisca all’evoluzione dell’uomo, perché spesso il miglior modo per scoprire e apprezzare le tue capacità è tuffarsi nella vita e mettersi in gioco dando voce ai propri sogni e alle proprie idee perché ognuno di noi, anche chi crede di essere il più insignificante, può dare il suo contributo nella società.

Se non puoi essere un pino sul monte,
sii una saggina nella valle,
ma sii la saggina migliore,
piccola saggina sulla sponda del ruscello,
se non puoi essere un albero,
sii un cespuglio
se non puoi essere un’autostrada,
sii un sentiero
se non puoi essere il sole,
sii una stella
sii sempre il meglio di ciò che sei
scopri il disegno che sei chiamato ad essere,
poi mettiti con passione a realizzarlo nella vita.

Martin Luther King

In memoria di MARTIN LUTHER KING

…l’uomo che aveva un sogno: 15 gennaio 1929 – 4 aprile 1968

Vincenzo D’Ambrosio

Classe 2006